BOLOGNA SI TINGE DI VERDE.
(18 agosto 2016)
BOLOGNA. ☺«Riqualificare la città – scrive il Corriere – partendo dall’agricoltura e dal successo degli orti
urbani, che negli ultimi anni hanno vissuto un boom di richieste, nonostante alcune ombre. Una rivoluzione verde
per recuperare gli spazi abbandonati e rendere ancora più vivibili i parchi bolognesi: settembre sarà il mese nel
quale vedranno la luce progetti attesi da anni e saranno messe le basi per nuovi programmi futuri.»
aree ortive. Sono stati completati i lavori per le due nuove aree ortive nel Parco Campagna di via Larga (quartiere
San Donato-San Vitale) e nel giardino Giuseppe Impastato di via Bombicci (Quartiere Savena)
Si tratta d’una ventina di lotti a testa che saranno presto consegnate ai due quartieri di competenza.
Sono orti progettati per dare alla città degli spazi più moderni per l’agricoltura urbana, con strutture e servizi
adeguati, rispetto agli orti comunali nati sotto le Due Torri negli anni ’80. È il primo esempio nato dalla linea
voluta dalla giunta Merola, che vuole continuare a dotare i parchi della città con orti per trasformarli in luoghi
più vissuti.
«Abbiamo dedicato molta attenzione all’agricoltura urbana — spiega l’assessore comunale all’Ambiente, Valentina
Orioli.
Gli oltre 162 luoghi mappati in città nei quali si praticano forme diverse di orticoltura sono infatti aree di
incontro ed importanti dal punto di vista ambientale. Continueremo su questa strada lanciando altri progetti».
Dei 162 luoghi citati dall’assessore quelli di Palazzo d’Accursio sono 20, l’altra grande fetta riguarda quelli
scolastici (77), passando poi per quelli demaniali, quelli legati a istituzioni pubbliche e religiose e infine
quelli spontanei.
Dal 2013 al primo semestre di quest’anno le domande per un’assegnazione comunale sono passate da 3.365 a 6.682
(ogni richiedente esprime tre preferenze), ma proprio nell’ultima graduatoria c’è stata un’inversione di tendenza
con un piccolo calo (le domande erano state 6.819 a fine 2015).
Ci sono, però anche orti che scompariranno: i 100 appezzamenti del Caab verranno eliminati dopo il 31 ottobre per
fare spazio ai lavori di Fico. «Ma viste le richieste delle famiglie abbiamo intenzione di crearne altri in
un’altra area», commenta il direttore Marketing del Caab, Duccio Caccioni.
Fattoria urbana e corridoio “verde”. Proprio l’Università ha intenzione di creare una fattoria urbana nello spazio
Battirame (Quartiere San Donato-San vitale):
«È una delle nostre intenzioni» conferma il vicepresidente del Centro Studi e Ricerche in Agricoltura Urbana e
Biodiversità, Giovanni Giorgio Bazzocchi.
L’Ateneo, inoltre, ha in mente di progettare anche una rete di «corridoi verdi» lunga 94 chilometri con piante e
alberi che unisca le tre grandi aree della biodiversità urbana: Bosco di San Luca, Giardini Margherita e Golena del
Lippo.
Insomma, una svolta “verde” della politica urbanistica bolognese che andrà seguita passo per passo: se davvero
dalle parole si passerà ai fatti, anche nella nostra città, come ad esempio, a Montreal (Canada) si svilupperà
un’agricoltura urbana capace, magari, di far vivere e rivivere degli spazi verdi che, talvolta, ben riqualificati,
col tempo rischiano di precipitare nel degrado.
PIERLUIGI GIACOMONI