I BASTONI INTELLIGENTE PER CIECHI
(22 aprile 2016).
TRIESTE. Quando un non vedente, munito di bastone bianco, attraversa una strada si domanda sempre se è perfettamente visibile dagli altri. Ciò è particolarmente vero quando le giornate sono buie, piovose o nebbiose e, quindi, il rischio di finir travolti dagli autoveicoli aumenta notevolmente.
I normali bastoni bianchi in commercio non sono dotati di nastri catarifrangenti: dovrebbe esser l’utente ad applicarli.
Ora, però, dalla città di Italo Svevo viene una notizia interessante che dimostra ancora una volta, come se ce ne fosse bisogno, che le nuove tecnologie possono migliorare la vita di tutti, disabili compresi.
Si tratta – riferiva il 6 aprile scorso il Piccolo, di «Un bastone intelligente per ciechi. Talmente intelligente che si auto-illumina quando fa buio e indica attraverso un microfono la via in cui il possessore si trova. È l’invenzione che un’azienda locale, la Scen srl, con sede a Muggia, ha messo a punto allo scopo di migliorare la sicurezza e l’autonomia dei non vedenti.»
Il bastone – aggiunge il quotidiano triestino – si chiama Leti Smart: ovvero “light engine and tag informations” e l’acronimo ne riassume le funzioni principali.
Quest’oggetto garantirà al non vedente la massima visibilità nell’attraversamento pedonale e
nelle zone a scarsa illuminazione, faciliterà l’individuazione e l’attivazione dei semafori sonori e fornirà utili informazioni di orientamento, mentre la persona si muove, per esempio indicando, attraverso un microfono, la via nella quale si trova.
Il prezzo sarà tutt’altro che proibitivo, perché prevede costi di realizzazione e di installazione contenuti, sia per chi acquista il bastone sia per chi installa l’infrastruttura e ne controlla il funzionamento. Questa soluzione è stata denominata Smart proprio perché rientra nel progetto “smart city”, quello di una città che dialoga col cittadino e a maggior ragione col disabile visivo». Il bastone sarà realizzato in due versioni: una per non vedenti mantenendo la fisicità del tradizionale bastone e l’altra per ipovedenti in formato telecomando.
L’idea appare interessante: ci permettiamo, tuttavia, di fare alcune osservazioni critiche derivanti dalla nostra esperienza quotidiana.
1. chi non vede ha bisogno di potersi muovere utilizzando non solo il predetto bastone, ma anche di udire perfettamente i rumori della strada.
Se per ascoltare le indicazioni del «bastone intelligente» uno non si accorge che sta per esser investito da un autoveicolo, rischiamo d’aver creato qualcosa che solo virtualmente aumenta l’autonomia del disabile, ma in realtà gli crea un pericolo in più, considerando la rumorosità delle nostre vie.
2. Se l’utilizzazione di questo bastone dovesse richiedere l’installazione di semafori acustici nuovi, dopo che, come a Bologna, ne sono stati installati diversi da poco tempo, magari le amministrazioni comunali potrebbero sollevare degli ostacoli di natura economica, viste le perduranti ristrettezze di bilancio che gravano sui comuni.
3. Da ultimo: cosa accade al «bastone intelligente» se il semaforo sonoro vien vandalizzato e reso inservibile? Perde l’«intelligenza», oppure rimane un oggetto utile per attraversar la strada in sicurezza?
PIERLUIGI GIACOMONI