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A SAN LUCA E’ TORNATA LA DEMOCRAZIA
(22 Giugno 2019)

SAN LUCA (RC). Nel comune di San Luca, in aspromonte, provincia di Reggio Calabria lo scorso 26 maggio è tornata la democrazia: per la prima volta, dopo dieci anni, i quattromila abitanti hanno potuto eleggere il loro sindaco ed il relativo consiglio comunale.

Le ultime elezioni si erano tenute nel 2008, poi nel ’13 il governo nazionale, applicando la legge Mancino che prevede lo scioglimento delle amministrazioni comunali in caso d’infiltrazioni mafiose, aveva disposto il licenziamento delle autorità locali e l’affidamento della gestione del comune ad un commissario prefettizio.

Successivi tentativi per ripristinare il governo elettivo erano andati a vuoto: nel 2015, le elezioni non furono valide perché, in presenza di una sola lista, non fu raggiunto il quorum della metà più uno degli aventi diritto previsto dalla legge, mentre negli anni seguenti non si era proposto alcun candidato.

Per le elezioni amministrative del 26 maggio si son proposte due liste, quindi non era necessario alcun quorum.

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I RISULTATI.

In campo son scesi due pretendenti: Klaus Davi, giornalista, che ha riunito attorno a sé diverse personalità esterne al paese per porre al centro del dibattito nazionale il “caso San Luca” e Bruno Bartolo, infermiere in pensione, socialista da una vita, con un passato da amministratore.

Già nel nome scelto per le liste spicca la chiave di lettura della contrapposizione tra i due sfidanti: “San Luca – Klaus Davi Sindaco” per il primo; “San Luca ai Sanluchesi” per il secondo. Nello schieramento di Davi la scelta base è quella dell’incitamento a rimettere in moto il confronto in paese per superare quel vulnus democratico che poco o nulla di buono ha prodotto sin qui; in quello di Bartolo l’orgoglio e il senso di appartenenza alla comunità.

Nel dettaglio, Klaus Davi ha raccolto in tutto 137 voti (9,79%), contro i 1.231 di Bartolo (90,31%) che quindi è stato eletto sindaco.

Alla consultazione hanno partecipato 1.444 elettori, (43,53%) su un totale di 3.317 aventi diritto.

Lo spoglio dei voti, fissato per le 14, è iniziato dopo oltre 40 minuti per il ritardo con cui si sono presentati i presidenti dei quattro seggi allestiti nel paese, sebbene nella nottata precedente si fosse svolto, come in tutta Italia, lo scrutinio delle schede per le elezioni del Parlamento europeo.
«Trovo che sia una vergogna che i quattro presidenti di seggio si siano presentati con oltre mezz’ora di ritardo ai seggi – ha dichiarato Davi È una cosa scandalosa, inammissibile e senza alcuna giustificazione. Abbiamo aspettato senza avere notizie di dove fossero e del motivo del ritardo. Considerando che probabilmente arrivano dalla provincia, la cosa è ancora più grave: penso che se avessero scelto persone di San Luca questo fatto increscioso non sarebbe accaduto.»

A parte questa circostanza che potrebbe anche aprire la strada a dei contenziosi, resta il fatto che nel piccolo comune calabrese, dove secondo alcuni pentiti, ha sede il quartier generale della ‘Ndrangheta e dove la democrazia era come sospesa da ormai sei anni, è tornata un’amministrazione eletta e ciò dovrebbe ricompensare tutti quei cittadini sanluchesi perbene che in questi anni hanno chiesto la fine della gestione prefettizia che per sua natura non può realizzare progetti di lungo periodo, ma deve limitarsi all’ordinaria amministrazione.

PIER LUIGI GIACOMONI

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